Questo è uno spazio dedicato alla scrittura, fotografia, video e altri lavori realizzati dai nostri talentuosi ragazzi.
Cominciamo con un testo scritto partendo dall’incipit “M’é accaduto qualcosa, non posso più dubitarne”, tratto dal libro “La nausea” di Jean Paul Sartre.
L’autrice del testo che segue, Lucia Lollini di 4A Grafico, ha immaginato un dialogo tra i due personaggi protagonisti di uno dei suoi libri fantasy preferiti. Indovinate di quale si tratta…
Amico mio
M’è accaduto qualcosa, non posso più dubitarne. Il mio cammino si fa sempre più lento e goffo, anche tu te ne sei accorto, vero?
Amico mio, quale motivazione ci porta ad attraversare un macabro sentiero come questo? A cosa stiamo dando la caccia da troppo tempo?
Oramai non lo so più… forse erano gli uccelli! Miriadi di uccelli color crema che lentamente emigravano verso la montagna Guilia, o forse i temibili Cigilli, mostriciattoli caotici, il cui fastidioso zufolio ti contagia i pensieri.
Oramai sono solo ricordi vaghi, come la luce che irradia la terra nera sotto di noi. Perché non torniamo indietro? Perché ti ostini a correre un così grave pericolo solo perché sei l’eroe che tutti ammirano?
Aspetta un secondo, guardati attorno… cosa vedi? Ogni albero qui sembra essere morto da tempo…. se solo fossero alberi! Qui non c’è che il Nulla, e il silenzio sprecato per le vite infangate dalle incertezze. Mi tormento, penso, ripenso, è un turbinio di pensieri che si affollano. Se appoggerò le labbra, per un innocente sorso, nel putrido stagno, so che riceverò solo il suo amaro sapore e qualche lacrima sul tuo viso.
Lo so, ti vedo. Hai paura, ma cammini a testa alta, come hai sempre fatto. Ti ricordi quando io e te danzavamo in mezzo ai fili d’erba bagnati dalla rugiada? Erano talmente alti che alle volte ci solleticavano il naso arrossato dal freddo! Ogni tanto vorrei rivivere il momento in cui ci siamo promessi di rimanere per sempre amici… non sai quanto vorrei che tu ora uscissi per sempre da questo incubo e abbandonassi, per un secondo, la folle idea di salvare una storia oramai infinita.
Lo hai notato, vero? A volte mi sembra di sprofondare nella fanghiglia, potrei cadere da un momento all’altro. Forse hai ragione… sono io il problema! Questo dannato posto mi sta logorando ed io non posso farci niente, se non arrendermi un po’ alla volta.
Conoscevamo perfettamente il legame del nostro destino: attraversare la palude della tristezza. Amico mio, io so quale fato mi attenderà là : affogherò lentamente nei pensieri più reconditi e attenderò l’appassirsi dell’animo mio, nel desolante silenzio di una vita tormentata.
Non piangere, sapevi che sarebbe finita così. Io sono colui che è immerso nella putrida palude e tu, bambino mio, sarai colui che saprà vincere sul Nulla!
Non puoi salvarmi, né trascinarmi fuori da questa tortura. Mi dispiace così tanto abbandonarti adesso, Atreyu, ma per me, il tuo fedele destriero Artax, è giunto il momento di lasciarti. Tu in groppa e io al galoppo alla ricerca di avventure ineguagliabili, solo noi due in grado di affrontare. Oramai non respiro più, so che rimarrai deluso da me… sappi che io sono felice di averti amato e…